martedì 24 gennaio 2017

Messaggio di Padre Pio ad un anima

Padre Pio da vivo appariva a molti per bilocazione; anche dopo la morte continua a manifestarsi a certe persone.
E' apparso ad un'anima privilegiata ed ha dettato il seguente messaggio. Si riporta fedelmente.


Padre Pio è apparso circonfuso di luce meravigliosa, in mezzo ai fiori e circondato dagli Angeli. Le sue piaghe erano luminose, ma più che tutto la piaga del costato. Sul petto aveva una Croce, però senza Crocifis-so. Il Crocifisso era lui.
Caro fratello,
Scrivi; non aver paura! Sono Padre Pio! Viva eternamente Gesù Re e Padrone di tutto l'universo!
Dal trono della mia gloria faccio giungere a te la mia parola, mentre sei nel mare tem-pestoso della vita umana, che si dibatte e nuota nel letamaio di ogni sozzura.
Io, Padre Pio, amante di Gesù Crocifisso, copia vivente della sua vita crocifissa, ho il permesso di comunicarti quanto mi è avve-nuto appena spirato.
L'Onnipotente Iddio, giustissimo ed ama-bilissimo, ha permesso che l'anima mia ri-manesse ancora per tre giorni nel globo ter-restre, ai piedi del Tabernacolo, per riparare tutte le irriverenze che si erano commesse a causa della mia presenza affollata ed at-tenzionata nel luogo santo di Dio.
L'essere rimasto tre giorni ai piedi del Tabernacolo non vuol dire discapito della santità, che l'infinita bontà di Dio ha voluto elargirmi.
Nell'istante del mio trapasso ho compreso nella luce di Dio il bisogno di un atto com-pleto di riparazione, per tutte le anime che hanno commesso per tanti anni per causa mia tante mancanze di riverenza innanzi al Santissimo Sacramento.
L'anima innamorata di Dio, conoscendo alla luce del Sole Eterno che si avvicina la bellezza di Dio, si precipita da se stessa a donare al Signore l'ultimo attestato d'amore e di riparazione. Quindi nulla di strano quei tre giorni di riparazione. Contemporanea-mente sono stato degno di essere simile a Cristo sino all'ingresso della fulgente gloria che mi attendeva.
Non è rimasto Cristo tre giorni e tre notti nel sepolcro? E il corpo verginale della dol-cissima nostra Mamma Immacolata non è ri-masto sulla terra tre giorni e tre notti?
Imperscrutabili disegni divini che la ra-gione umana stenta a capire!
Ma mentre l'anima Santissima di Gesù godeva la gloria beatifica della sua Divinità nel seno del Padre suo Celeste, per me i tre giorni passati ai piedi del Tabernacolo sono stati un po' penosi.
Poi l'anima mia vibrò il suo volo, so-stando nelle mansioni del Cielo per contem-plare tutta la grandezza di un Dio Onnipo-tente. Dopo varcai la soglia ultima, ove l'anima mia inabissandosi contemplò tutti gli arcani che si godono nel Paradiso.
Non parlo del gran premio dovuto a tante mie sofferenze, poichè, se mi fosse stato pos-sibile, avrei preferito rimanere sulla terra a soffrire sino alla fine del mondo, per ripa-rare una sì grande Maestà Divina tanto oltraggiata e per potere salvare ancora altre anime.
Oh, anime trasandate, avvalorate la vo-stra esistenza! Fatene grande tesoro per la vita eterna!
La mia missione però continuerà ancora; non sarò inoperoso; accompagnerò le anime che mi furono care, vigilerò quelle vacillanti nella Fede. Sarò con voi finchè disporrà così la Divina Volontà.
Invocatemi nei vostri assilli penosi, nella tormentosa valle di lacrime! Vi aiuterò e vi assisterò affinchè non vacilli la vostra Fede e rendiate gloria al Signore, che vi ha creati dal nulla.
In Cielo sono in continuo colloquio con Dio per salvare le anime; ma specialmente ricorro alla Regina del Cielo e della terra; assieme alla Madonna svolgo la mia mis-sione ... E' tempo di grande corruzione nel mondo, ma è anche tempo di grande mise-ricordia da parte di Dio, che ancora attende affinchè i suoi meriti infiniti vengano utiliz-zati.
Ti ho detto che il Purgatorio l'ho fatto ai piedi del Tabernacolo; così è piaciuto al Signore. Potevo farne di più e diversamente.
Il mio Purgatorio l'ho fatto in vita sulla terra, segnato dalle Piaghe di Gesù Croci-fisso e con l'anima continuamente in una pe-nosa angoscia, simile a quella che patì Gesù sulla Croce nella sua dolorosa agonia. Ho potuto vivere tanto per l'assistenza che mi donava il Signore.
Vuoi sapere quale sia la mia gloria? Puoi formarti una pallida idea.
Vi sono delle gioie paradisiache che si esplorano sempre più e si rimane sempre estasiati. Però non è per tutti la medesima gloria. L'anima che ha amato di più, che ha sofferto di più e che si è conservata nella vera purezza, quest'anima è capace di gu-stare il mistero comprensivo della Celeste Gerusalemme.
Io mi trovo accanto al mio caro Padre Francesco, circondato dai Serafini e dai Che-rubini, i quali osannano l'inno dell'amore e della gloria.
Nel mondo si vive senza Fede, oppure con Fede languida.
Quelli che sono un po' vicini al Signore, potrebbero lavorare di più ed impreziosire l'anima di succhi vitali.
Beate quelle anime, che da api industriose arrivano a raggiungere la meta celeste con la loro corona sul capo ben formata!
Intanto si pensa a godere nel mondo e si pecca tanto. Ci sono minacce di Dio ineso-rabili. Tutta la Corte celeste adora e sup-plica l'Onnipotenza Divina affinchè si plachi. Quindi ... pregate tutti ed offrite!
Tutti dicono: è morto Padre Pio! E' morto Padre Pio! -
Ma come si dice « morto » chi raggiunge la vera vita, l'eternità?
L'anima immortale lascia la sua spoglia corporale per godere la vera felicità. Morti sono tutti quelli che vivono lontani da Dio, senza vivere la vera vita, cioè la grazia divina. L'anima morta alla grazia, vi-vendo nelle tenebre, ha il suo corpo come un cadavere ambulante, senza consistenza es-senziale. Tutta la vita che anima il corpo è la sostanza reale diffusa dalla vita dell'ani-ma. Quindi quel titolo di « morte » per i seguaci di Cristo è assurdo. Si dovrebbe dire « passaggio », « viaggio alla casa pa-terna ».
Nel mondo si viaggia tanto, conducendo la propria anima nel misero frale che la rac-chiude; quindi sono le facoltà intellettuali che agiscono, protette dall'anima.
Guai a quelli che non conoscono bene cosa significhi passare dalla terra all'eternità! Si sente grande paura perchè non si vive di realtà vitale; per tal motivo si dà molto adito all'umanità, vivendo una vita di mezze misure.
Amate la vera vita che vi conduce a Cri-sto! La carne deve servire di strumento per tesoreggiare il viaggio per le nozze eterne! Niente paura! Chi sa viaggiare, troverà il suo trionfo, il trionfo di aver bene custo-dito il tesoro dell'anima immortale in una spoglia terrestre, il corpo, il quale alla fine risorgerà splendente per godere la beatitu-dine celeste. Più il corpo si tiene a freno mortificandone le forti passioni, più si man-tiene nella purezza, più serve per operare il bene e maggiormente risplenderà nella beata eternità.
La morte non è morte per chi ha vissuto la vita di Cristo, ma è vita. L'anima è il centro vitale di tutto l'essere umano; appe-na lascia il corpo, si lancia come freccia a Dio, Fonte di vita, per iniziare la vita senza fine. Stando così le cose, le anime in grazia di Dio non devono sentire quel senso di terrore all'approssimarsi dell'ora suprema dell'incontro con il Creatore.
Da parecchi sono stato giudicato scontro-so, irascibile.
Eccone il motivo! Quante lotte intime dovetti superare contro il nemico dell'orgo-glio, che a volte fortemente mi molestava e quindi in certe circostanze propizie do-vevo agire diversamente.
Ma non si deve facilmente giudicare un'anima, che umilmente ama, serve e si sacrifica per la gloria di Dio.
Caro fratello in Cristo e con Cristo, ti raccomando di occuparti attualmente come poter onorare sempre più la gran Madre di Dio e Madre nostra.
Se tu fossi in Cielo, notando ciò che d'impuro regna nel cuore dell'uomo e come l'uomo vorrebbe capovolgere i piani di Dio manifestati attraverso la Redenzione umana per mezzo di Maria Immacolata, tu ti vor-resti precipitare, se ti fosse possibile, sulla terra per manifestare al mondo la verità infallibile del Verbo Incarnato nel seno pu-rissimo di Maria Vergine, per opera e virtù dello Spirito Santo.
Pur sapendo tu tutto ciò che vi è nel mondo, non puoi arrivare a comprenderlo pienamente, non trovandoti nell'eterno splen-dore di Dio.
Quanta costernazione ed anche paura, per esprimermi umanamente, reca in noi l'Infi-nita Giustizia di Dio che, vuole procedere nel vedere la sua Infmìta Maestà vilipesa ed oltraggiata!
Tu, fratello mio, vorresti comprendere co-me i Beati possano godere e contempora-neamente avere costernazione e paura.
Sappi che essendo noi felici in Cielo, sia-mo costretti ad umanizzarci per farci com-prendere meglio.
Non fu costretto ad umanizzarsi il Verbo di Dio, Gesù, per salvare l'umanità? Nulla perciò di strano se noi ci manifestiamo do-lenti ed addolorati e se potremo assistere terrorizzati davanti alla grande sventura ter-ribile che colpirà tutta l'umanità inquinata nella colpa senza via di scampo.
Gli Angeli, pur essendo Puri Spiriti, quan-do occorre non prendono le forme umane? Tutto è possibile a Dio, purchè Egli lo voglia.
La manifestazione dolorosa deve apparire tale, quanto è costata alla redenzione di un Dio Onnipotente, di modo che l'uomo s'im-medesimi dell'orrore che desta a Dio la sua presenza tenebrosa.
Quando il cielo è sereno e brilla il sole, l'uomo è felice di poter agire comodamente e senza incontrare ostacolo; ma quando il cielo si mostra offuscato e promette una torrenziale pioggia, allora sì che l'uomo prende dei provvedimenti per riguardarsi ... sempre volendolo.
Quanti scopi nefandi di libertinaggio im-morale!
I cattivi, volendo mascherare la loro cor-ruzione, vogliono offuscare o annullare gli attributi di Dio nella creazione e nella Re-denzione per l'uomo caduto ed adesso de-pravato da tante nefandezze.
Il mondo cammina nelle tenebre; non vi è più via di scampo; peggio di Sodoma e Gomorra dovrebbe essere colpito ed addi-rittura ridotto nel nulla.
Non tardare a stillare un po' di luce del Cielo nelle anime; ma prima di tutto que-sta luce dovrebbero riceverla le anime con-sacrate... rimodernate..., che vogliono cambiare la Manna Celeste con le ghiande degli animali immondi.
Cosa succederà nel mondo? ... Di fre-miti angosciosi è pervasa la nostra gioia nel Cielo, poichè tutti abbiamo degli esseri uma-ni sulla terra che ci appartengono. Premùrati! Non aver pausa di riflessione! Scrivi, parla, scuoti i cuori che si vogliono ingolfare nel letamaio.
Sono più di tutto i nostri Fratelli Con-sacrati quelli che amareggiano il « Pane del-la Vita », perchè incominciano a marcire la loro condotta.
Che prospettiva trafiggente! ... Che Ba-bilonia di vedute! ... L'ora è gravissima e per i primi saranno loro ad essere coinvolti dalla bufera, poiché per loro e per mezzo di loro si attinge tanto male nel mondo.
Metti in atto il tuo programma:
1° Ma-nifestare al mondo l'Immacolatezza di Ma-ria Vergine;
2° Manifestare che le Anime Consacrate, non volendo seguire le norme della purezza e della continenza verginale, non sono degne di rimanere nel servizio di Dio presso i Tabernacoli Santi.
Occorre molta preghiera, un po' di peni-tenza, più vicinanza verso Gesù Eucaristia, più dedizione ed immolazione. Ci vogliono delle vittime che riparino, delle anime ostie, delle anime pure. La sofferenza delle anime pure penetra i Cieli.
Che non dormano i fedeli! Aiutino gli interessi del loro Creatore; evitino i passa-tempi inutili, la televisione a lungo tempo!
Privazione, penitenza, zelo per la gloria di Dio!
Ti propongo di manifestare al mondo an-cora due problemi importanti, che si valo-rizzano tanto nella Gloria Beatifica, ove ci troviamo. Se ci fosse possibile scendere sul-la terra, saremmo pronti a venire per teso-reggiare ognuno di noi quei vuoti, grandi e piccoli, sfuggiti inutilmente per il tempo perduto.
Dio ha creato l'uomo, non per perdersi nel tempo, ma per salvarsi e santificarsi per mezzo del tempo, utilizzato per la Celeste Patria che attende tutti.
è la perdita del tempo passato inutilmente nel peccato, che gradatamente trascina nel-l'inferno.
In secondo luogo, inculca la necessità di vivere alla presenza di Dio. Com'è impor-tante vivere alla presenza di Dio!
Il Signore stesso disse ad Abramo, quan-do lo costituì padre di grande generazione: Cammina alla mia presenza e sii perfetto! -
Giuseppe, figlio di Giacobbe, invitato a fare il male in casa di Putifarre, si rifiutò energicamente dicendo: Come posso io fare una cattiva azione alla presenza del mio Dio? - In conseguenza di ciò fu calunniato e poi rinchiuso in una prigione.
Ma il Signore era con Giuseppe e lo pre-miò facendolo entrare nelle grazie del go-vernatore della prigione, il quale gli affidò tutti i prigionieri e tutti stavano ai suoi or-dini.
Inoltre il Signore lo premiò dandogli il, dono della Profezia e così uscì dalla prigione e fu costituito vice Re d'Egitto.
La casta Susanna, invitata a peccare, al pensiero « Dio mi vede! » disse il suo « no » risoluto. I tentatori delusi costruirono una calunnia e la condannarono a morte.
Il Signore volle premiarla e mandò il Profeta Daniele a scoprire la calunnia. Fu-rono condannati gli accusatori di Susanna ed essa fu liberata da quell'infame calunnia, che doveva condurla al martirio.
Problemi importantissimi sono questi de-gli ultimi tempi tanto peccaminosi di scan-dali! Si vive come se Dio non esistesse e quelli che conoscono la divina esistenza, cer-cano di sfuggire il loro sguardo da Dio per non procurarsi preoccupazioni nella libertà della loro condotta traviata.
Tante anime si pascolano a conoscere ed a sapere quello che io abbia fatto e detto a San Giovanni Rotondo; ma non si sanno fermare ad una base ferma e convincente.
Ti raccomando di insistere per fare pro-gredire l'amore ed il bisogno verso quel-l'atto supremo dell'infinito amore che ha prodigato Gesù nel donare tutto se stesso senza limiti alle anime.
Che si senta questa gratitudine verso Gesù Eucaristia e che si metta in pratica! Il Ta-bernacolo è la sorgente della vita; è soste-gno, pace, aiuto, conforto delle anime af-frante.
Si deve andare a Gesù con vera fede e non per abitudine, per dimenticarlo al più presto possibile! Vivere di fede, di quella fede viva che trasporta le anime verso le cose sublimi e non tuffarsi troppo sulla terra!
Il mondo è un passaggio. Si sappia lot-tare per svincolarsi dalle cose fugaci.
Se le anime non si avvicinano spesso al Fuoco Eucaristico, rimangono assiderate, senza slanci, tiepide, disadorne. E che ne riceve Gesù di consolazione da queste ani-me, che non hanno la forza di saper volare al di sopra di tutto il creato?
Si deve vivere assodate nella convinzione pratica per come si deve amare e servire il Signore.
Oh, se le anime conoscessero bene e av-valorassero il grande dono di Dio, rimasto vivente sulla terra, come si vivrebbe diver-samente la vita!
Dal Tabernacolo si attinge ogni tesoro; l'anima si beatifica e vive trasformata in Dio. Senza sentire fame e sete del Dio Vi-vente, si vive una vita vuota, oscura, la quale non riceve alcuno incremento.
Si attribuiscono a me miracoli, profezie, bilocazione, stimmatizzazione, ecc. Ma io non sono stato altro che un indegno stru-mento del Signore. Senza la pioggia caduta dal cielo, la terra non produce che triboli e spine.
In qualche modo Gesù si deve servire di qualche anima per dimostrare al mondo la sua esistenza e la sua onnipotenza. A tante anime il Signore ha donato tante grazie, ma poi se l'è ritirate, perché vuole la corri-spondenza. Il seme deve germogliare; il ter-reno deve essere fertile. Solamente si deve sapere accogliere Dio ché bussa e se non si apre generosamente ad accogliere la sua vi-sita ... passa oltre ... non si ferma a fare la sua dimora; occorre disposizione e questo è dovere; il rimanente lo fa Lui e lo sa fare bene.
L'anima però che cerca e vuole la visita di Dio, si deve appartare dal frastuono del mondo.
Il buon Dio ha trovato me ... solitario e nella preghiera; ha bussato alla porta del mio cuore ed io l'ho accolto, pensando che era doveroso accogliere un Dio che mi ave-va creato.
Amare Dio è il massimo dovere della vita ed io l'ho compreso fin da bambino, come lo comprendono anche adesso tanti bambini non ancora avviziati dal mondo.
Sono le famiglie che tengono la porta chiu-sa alla luce del sole! Sono le famiglie sciu-patrici del tempo attorno al televisore, cir-condate dai loro piccoli! Attendono con ansia le puntate interessanti e non si preoc-cupano dei piccoli che attingono tanto veleno nei loro cuoricini innocenti ... e quin-di il Signore passa!
Questo è il tempo attuale: il passaggio di Dio, senza donargli la libertà di fermarsi! E poi ... povere famiglie, che di una casa formano una stamberga di ribellione!
Io, per grazia di Dio, ho riempito la mia giornata e credo di aver fatto il mio dovere nel donare all'amore tutto ciò che Lui per amore ha donato a me lungo il suo Cal-vario.
Se si sapesse quanto viene centuplicata-mente ricompensato da Dio ogni minimo atto, fatto per amor suo! A tutte quelle mi-gliaia di persone che sono venute a trovarmi a San Giovanni Rotondo, non badando a scomodità e sacrifici, domando:
Avete cambiata la vostra condotta? Quali frutti avete ricavato nell'avvicinare un po-vero servo di Dio? Se foste tutte cambiate, avreste portato la luce nel mondo. I vostri contatti con me hanno portato pochi frutti, altrimenti il mondo non peggiorerebbe sem-pre più!
Pensate: Se il seme sotto terra non muo-re, non prende radice; se l'uomo non muore a tutte le inclinazioni della carne, non può avere vita.
L'uomo e la donna, nel paradiso terrestre, non hanno saputo nè lottare nè vincere la lotta diabolica dell'orgoglio e sono stati vin-ti, caduti nelle zampe di Satana; il loro peccato é caduto su tutta la generazione sino alla fine del mondo e quindi la lotta rivive sempre nell'uomo, perchè prodotta dal pec-cato. Come un padre snaturato, menando una vita scandalosa, perverte con il suo cat-tivo esempio anche i figli, così Adamo ha pervertito il mondo.
Quello che adesso sto annunziando, tu, caro fratello, lo puoi liberamente riferire, poichè è urgente che l'umanità si scuota e si svegli, che non dorma nel pantano della colpa, che riconosca l'onnipotenza di Dio, tre volte Santo, e che dal suo cuore sgorga latte e miele e non livore.
I flagelli se li procura l'uomo con le sue manifestazioni di ribellione contro l'Altissimo Dio. L'uomo, abbandonato a se stesso da Dio, si avvia verso il baratro di ogni perdizione.
Scrivi anche questo:
Non si comprende abbastanza la grande importanza dell'anima quando deve compa-rire innanzi all'Infinita Maestà di un Dio Giudice.
Anche certi Santi, pur avendo eccelsa santità, hanno per pochi istanti attesa l'en-trata nell'eterna gloria per certe cose che sembrano all'occhio umano dei nonnulla.
Ogni anima deve corrispondere secondo i talenti elargiti dal Signore.
Ti lascio, o fratello, questa eredità: Il Crocifisso, l'Eucaristia, il Cuore Immacolato di Maria e le anime da salvare!

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