“Ho desiderato far conoscere questa missione divina dell’anima risuscitata di Gesù Cristo, perché essa fu grandiosa e perché gli uomini l’ignorano quasi tutti totalmente. Dico quasi tutti, perché quando questa conoscenza è data, non foss’altro che alla prima creatura a cui è svelata, la totalità delle creature da istruire ha già ricevuto l’avvio
"Rivivo questi momenti nella Passione della mia santa Chiesa, poiché quei tormenti sono quelli dei miei figli e di innocenti, a causa della cancrena che si è propagata e che corrode sempre più il Corpo mistico di Gesù Cristo. In questo Corpo rivivo la Passione, la Via Crucis, la crocifissione; e presto la santa Chiesa conoscerà le convulsioni dell’agonia "
"La creatura che mi conficcò quest’ultimo dolore nel cuore era un centurione romano, come per prefigurare l’accanimento di coloro che, tra i rappresentanti della mia santa Chiesa cattolica romana, si riunirebbero ai suoi nemici, la tradirebbero e la sminuirebbero fin nelle più sante disposizioni. Io fui crocifisso, io fui schernito nella sofferenza della mia morte così crudele, in riparazione dei peccati di coloro che mi insultavano e mi screditavano e poi, giacché niente poteva più raggiungermi allorché il mio corpo era morto, la Roma del mio supplizio trovò il mezzo di suppliziarmi ancora, aprendomi il cuore, mentre esso era abbeverato di sofferenza e di amarezza "
VIA CRUCIS MISTICA
DALLE RIVELAZIONI DI SUOR BEGHE
Questa Via Crucis si basa sulle rivelazioni private ricevute tra il 1993 e il 1995 da una suora belga, suor Beghe; il sacerdote, dottore in teologia, che la segue fin dall’inizio ha constatato che i messaggi celesti rispettano le verità di fede e i dogmi della Chiesa cattolica. Il Signore stesso fornisce la motivazione di questa Via Crucis, affermando: “Ho desiderato far conoscere questa missione divina dell’anima risuscitata di Gesù Cristo, perché essa fu grandiosa e perché gli uomini l’ignorano quasi tutti totalmente. Dico quasi tutti, perché quando questa conoscenza è data, non foss’altro che alla prima creatura a cui è svelata, la totalità delle creature da istruire ha già ricevuto l’avvio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 24)”. Tramite la meditazione della Via Crucis si ottengono grandi grazie di amore, di conoscenza e di guarigione spirituale e fisica.
La beata Angela da Foligno scrisse: “Assorbita nel dolore del Crocifisso, intesi Gesù benedire i devoti della sua Passione: “Siate benedetti per la mano del Padre, voi che avete partecipato e pianto la mia Passione. Voi che, liberati dall’inferno per gli immensi dolori della mia croce, avete avuto pietà di Me; voi che siete stati trovati degni di compatirmi nelle mie torture. Voi, la cui fedele memoria ha custodito profondamente il ricordo della mia Passione…Benedetti dal Padre, benedetti dallo Spirito Santo, con la benedizione che Io darò all’ultimo giorno: perché sono venuto da voi e in luogo di respingermi avete offerto al vostro Dio desolato l’ospitalità del vostro amore…Nell’ora terribile, nell’ora spaventosa, Io vi dirò: venite, o prediletti del Padre mio, perché avevo fame sulla terra, e mi avete dato il pane della vostra pietà”.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, Credo
I STAZIONE
Gesù viene condannato a morte
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Il Signore si affida totalmente alla volontà del Padre: “A partire dal momento in cui Barabba fu liberato, io seppi nella mia santa Umanità che più niente si sarebbe frapposto al susseguirsi dei dolori e il santissimo Cuore di Dio fu stritolato dall’angoscia di ciò che doveva ancora avvenire. Come Dio io sapevo che ero destinato a quel giorno, ma come uomo la mia confidenza in lui era totale e gli lasciavo la totale padronanza degli avvenimenti. Così non rifiutai, nella mia santissima Umanità, la condanna dell’immolazione, ma conservavo anche la totale disponibilità della mia persona alla volontà di Dio, che ad ogni istante poteva soprassedere al corso degli avvenimenti. Io gli ero talmente sottomesso che qualunque cosa avesse deciso mi era cara e conservavo così nel cuore la facoltà di desiderare ancora la vita del corpo.
Non vi ho rinunciato in nessun momento, perché quel desiderio doveva permettermi di non perdermi di coraggio e di non abbandonare né tale coraggio in nessun momento del terribile percorso a piedi, né la perseveranza di andare fino al termine della missione che mi era affidata (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56.57)”. Padre. Ave e Gloria
Non vi ho rinunciato in nessun momento, perché quel desiderio doveva permettermi di non perdermi di coraggio e di non abbandonare né tale coraggio in nessun momento del terribile percorso a piedi, né la perseveranza di andare fino al termine della missione che mi era affidata (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56.57)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
II STAZIONE
Gesù prende la croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Quante pene e quanti mali ha dovuto subire il Signore per redimerci con la Croce! Anche Gesù, e in questo ci è anche di esempio, per portare avanti la sua divina missione ha fatto appello al suo angelo: “Ho preso su di me le pene e le delusioni, come ho preso su di me la mia pesante Croce ed essa pesava del peso dei mali degli uomini di tutti i tempi del mondo. Ho camminato curvo sotto quella massa troppo pesante ed ho represso i sentimenti brucianti del mio cuore decaduto e disilluso fin nel più profondo della sensibilità divina. Ho represso quei sentimenti a causa delle loro tristezze ed anche perché essi non recano alcuno slancio, né alcun conforto. Avevo anzitutto bisogno di coraggio e di forza: questa era la prima necessità di Gesù Cristo in quei momenti di così grande abbandono umano e divino. Ho fatto allora appello all’Angelo del Sacerdozio ed egli ha camminato di fianco a me senza dir nulla e quella presenza era grande ai miei occhi velati di lacrime e d’amarezza. Io lo vedevo e lo seguivo ed è lui che mi comunicò la forza di immolazione che era la mia missione e nella quale egli aveva il proprio incarico, in quanto Angelo del Sacerdozio. L’Angelo rimase al mio fianco durante il doloroso cammino verso il Calvario e poi, quando arrivai alla sommità del Golgota, egli si sottrasse ai miei occhi (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 25)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
III STAZIONE
Gesù cade per la prima volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Che il Signore ci faccia la grazia di non essere mai di scandalo e di inciampo per i nostri fratelli! Spinte, cadute, e altre vessazioni ebbero come motivo quello di far accrescere i dolori della Passione: “Venne il momento quando fui condotto verso la Croce e costretto ad alzarla dal suolo e a portarla. Io mi sottomisi a tutte le loro volontà, ma malgrado ciò non li potei accontentare, perché essi erano così pieni di odio, che qualsiasi cosa facessi io li contrariavo. Fui gettato a terra, picchiato e rialzato di nuovo senza riguardo. Come lo potei, fui pronto a camminare come mi era possibile e poi, senza guardare coloro che gioivano per quella condanna, che avevano creduto di non poter ottenere, mi sforzavo di mettere un piede davanti all’altro e di ricominciare a farlo con il dolore sempre più grande della Croce, che scarnificava le piaghe della flagellazione nei punti in cui appoggiava sulla spalla. Piangevo a causa della desolazione che invase il Cuore della mia santa Umanità e le mie lacrime furono occasioni di nuovi insulti da parte di coloro per l’anima dei quali colavano le mie lacrime (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 58)”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
IV STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Un incontro d’amore e uno scambio di grazia tra la Madre e il divin Figlio: “Io incontrai la dolce e tanto buona Madre dell’Altissimo e il mio Cuore venne meno nel vederla in quella circostanza e in presenza di quell’orda di demoni in carne ed ossa. Io venni preso da una tale pietà e da un tale amore per lei, che non temeva di venire da me in circostanze così dolorose e anche così terrificanti, che non potei far altro che guardarla e amarla, come non l’avevo amata fino allora. Io la guardavo e lei mi guardava e quel momento galvanizzò l’amore che doveva consumarmi fino all’ultimo istante dell’olocausto. In quello scambio d’amore e di comprensione le comunicai la grazia della Co-Mediazione e da quel momento la resi inseparabile dal santo Sacrificio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 58)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
V STAZIONE
Il cireneo aiuta Gesù
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Bisogna saper aiutare gli altri quando si presta soccorso ai bisognosi: “Essi chiamarono il bravo Simone di Cirene, e per la sua bontà e per l’obbligo che gli imposero gli fecero portare la Croce divina. Allora io venni relegato dietro a lui e la pesantezza del legno, che oscillava da sinistra a destra ed avanti e indietro per i movimenti di marcia del mio assistente, prese a comprimere e a scalfire il tendine della nuca in aggiunta alla piaga già aperta della spalla. Il dolore era tremendo e, invece di trovare sollievo nello sforzo di quel cammino impietoso, io fui torturato più crudelmente che in precedenza. Sottomisi la mia volontà al furore che m’attorniava e con l’abbandono della mia persona divina accettai tutto ciò che contribuiva alla sofferenza di quegli istanti. Offrii a Dio la mia persona tutta intera e da quel momento non mi appartenni più. Io rinunciavo a tutto me stesso e da allora tutto ebbe libero corso a mio riguardo. M’ero abbandonato nel corpo, nell’anima e nella divinità, io potevo tutto, ma feci il dono di tutto (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 60)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore! Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
VI STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Il ricordo della Passione di Cristo ci deve spingere ad amare di più il Signore e a consolarlo per le sue ferite aperte: “Io conduco i miei, e il loro amore è il balsamo che addolcisce le mie ferite: come il velo, con cui la Veronica inumidì il mio viso sanguinante e purulento, confortò l’anima e il cuore divino nel tormento e lo spavento (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 56)”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
VII STAZIONE
Gesù cade la seconda volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
A volte la cattiveria degli altri ci spinge a proseguire nel cammino voluto dal Padre: “Continuavo il cammino e cadevo. Quella caduta mi causò una grandissima paura, poiché temevo di non poter partecipare in pieno all’espiazione che era il mio destino. Fui rimesso in piedi con dei colpi e delle nuove ferite e lo stato della mia profonda debolezza spinse i carnefici a raddoppiare la loro perversità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 60)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
VIII STAZIONE
Gesù incontra le pie donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
La passione di Cristo suscita lo sgomento di alcune donne. Questo sgomento deve diventare uno slancio per propria conversione che Gesù ha chiesto nell’atto di immolarsi: “Con il cuore fatto a pezzi per la mostruosità senza misura della malignità dei nemici di Dio, io affidavo a Dio la loro anima e gli domandavo la grazia della loro conversione e del loro amore. Ebbi questa grazia per alcuni e quest’incoraggiamento mi fu prezioso nel cammino verso il Calvario. Raddoppiai il fervore per la paura che mi stringeva le viscere più fortemente d’una morsa, ma conservavo quell’apparenza esteriore così dolce, così rassegnata e visibilmente senza paura, che stupì Pilato e i miei carnefici. Dominavo la paura, che straziava la sensibilità della mia santa Umanità, e ai loro occhi passavo come il più incredibile fenomeno. Sapevo che la loro inquietudine era grande a mio riguardo, perché ero stato denunciato come Dio, e i loro occhi non cessavano di posarsi su di me senza comprendere, ma senza più nascondere la loro emozione. Io li guardavo con compassione e il loro stupore era completo (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 57)”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Il Signore sopporta tutto nella consapevolezza che con la Croce avrebbe restaurato la creazione del Padre: “Io portavo la Croce ed essa era il segno esteriore della realtà. Sì, io dovevo essere ucciso, e lo meritavo per il carico, la cui amara e ripugnante pesantezza la mia Anima divina s’era resa disposta a portare. Quello stato era ancora più terribile dello stato del mio corpo, era la più crudele sofferenza dell’Uomo-Dio, che camminava verso il compimento della Redazione. Camminavo nel frastuono delle grida, dei colpi e dell’onta, e avevo la più grande pena dell’anima a causa del suo stato, che non contava le rivolte, gli insulti, le bestemmie, le menzogne e le impurità. Portavo tutto ciò che era corrotto, la più vile bassezza dei sentimenti e gli spergiuri. Io camminavo così, soffocando sotto l’asfissia dell’Anima divina e ricercavo nell’amore che solo motivava quel cammino infernale, la forza di continuare, la forza di restaurare la creazione e la creatura, la forza di compiere vittoriosamente il mio destino. Tale fu lo stato interiore di Gesù Cristo e solo Dio era in grado di vedere ciò che rimaneva nascosto alla creatura (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 59)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
X STAZIONE
Gesù viene spogliato
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Il Signore viene spogliato di ogni prerogativa umana e divina: “Voglio far conoscere agli uomini le sofferenze che sopporto dall’inizio del tempo della terra, fino a quando il peccato sparisca dalla faccia della terra. Nella mia santa Umanità ho sofferto la totalità di ciò che può sopportare un corpo umano, poiché ho sopportato in modo mistico tutto ciò che non ho sopportato visibilmente e per mano dei miei persecutori. Ho sopportato la violenza delle bestie e la rapacità degli avvoltoi, ho bruciato di tutti i fuochi che hanno devastato la terra, ho ricevuto dei colpi di lancia prima di quello del centurione, sono stato soffocato, torturato nei visceri, sono stato sventrato e lapidato, ho conosciuto la solitudine tremenda dell’abbandono completo, ho conosciuto l’accanimento che medici poco scrupolosi possono praticare su degli esseri divenuti impotenti, sono stato malmenato, atterrato e abbattuto, e più di tutto questo sono stato condannato alla pena del terrore dell’anima, allorché io era stato santo. Rivivo questi momenti nella Passione della mia santa Chiesa, poiché quei tormenti sono quelli dei miei figli e di innocenti, a causa della cancrena che si è propagata e che corrode sempre più il Corpo mistico di Gesù Cristo. In questo Corpo rivivo la Passione, la Via Crucis, la crocifissione; e presto la santa Chiesa conoscerà le convulsioni dell’agonia (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 63)”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
XI STAZIONE
Gesù inchiodato alla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Gesù si lascia inchiodare per donarci il suo sangue, la sua ricchezza divina, la redenzione e l’amore misericordioso di Dio: “Il sangue greve che sfugge dalle mie arterie è il segno della potenza materiale che è sconfitta. La potenza dei beni materiali è una potenza derisoria perché essendo il più sovente costruita sulle sabbie mobili della ricchezza per se stessa, essa non resiste agli attacchi dei demoni ed essa sarà abbattuta nell’ora della collera divina, la quale desidera la ricchezza e il bene degli uomini a motivo di Dio, ma non contro di lui. Il mio cuore fu trapassato dopo che ebbi reso l’ultimo sospiro. Quest’ultima ed orribile ferita mi fu fatta per dispetto a causa della cosiddetta rapidità con cui avevo reso l’ultimo sospiro, mentre quelli che erano crocifissi con me vivevano ancora. La creatura che mi conficcò quest’ultimo dolore nel cuore era un centurione romano, come per prefigurare l’accanimento di coloro che, tra i rappresentanti della mia santa Chiesa cattolica romana, si riunirebbero ai suoi nemici, la tradirebbero e la sminuirebbero fin nelle più sante disposizioni. Io fui crocifisso, io fui schernito nella sofferenza della mia morte così crudele, in riparazione dei peccati di coloro che mi insultavano e mi screditavano e poi, giacché niente poteva più raggiungermi allorché il mio corpo era morto, la Roma del mio supplizio trovò il mezzo di suppliziarmi ancora, aprendomi il cuore, mentre esso era abbeverato di sofferenza e di amarezza (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 20)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
XII STAZIONE
Gesù muore dopo tre ore di agonia
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
L’agonia del Signore non finisce sulla croce, ma continua attraverso il Suo Corpo Mistico: “Io sono crocifisso nuovamente a causa dell’apostasia del mondo. Attualmente sono nella fase finale della mia agonia e la mia anima è nel più grande dolore. Ho male nella profondità della vita creata e il mio Spirito è triste di quel dolore incalcolabile e profondo della profondità delle età. Ho male dall’inizio della creazione fino al rinnovamento della creazione e il dolore che ha inondato l’anima del Redentore durante la sua agonia mortale è stato così grande, che nessun dolore umano l’uguaglierà mai. Il dolore che ha inondato l’anima divina ha offuscato la terra ed è la causa di quell’oscuramento della luce divina così grande, che la luce materiale perse la sua luminosità e gli astri persero anch’essi il loro splendore. Se l’anima divina fu tanto provata dall’altezza, la larghezza e la profondità del male è perché bisognava che si perdesse in quella profondità per riscattarlo; ed è stato in quello stato di perdizione che il Salvatore si è lamentato sulla Croce dell’abbandono di Dio (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 13)”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
XIII STAZIONE
Gesù deposto dalla croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Il Signore viene deposto dalla croce ed avvolto in un lenzuolo, la sacra Sindone che svela i segreti della Passione: “Guarda l’immagine della sacra Sindone e contempla la piaga della fronte di Gesù Cristo. Che cosa vedi? Vedo che dalla sutura cranica è uscito del sangue abbandonate. Vedo del sangue da tutti i lati e poi vedo quel rivolo di sangue in forma di “3” sulla fronte e due macchie di sangue a destra e a sinistra dell’arcata sopracciliare sinistra.
Voglio dare agli uomini la comprensione di quei segni esteriori di dolore. La grande aureola di sangue che è uscito dalla mia sutura cranica è la conferma pittorica della santità del Figlio dell’uomo, poiché gli uomini rappresentano la santità con quell’aureola luminosa dietro e sopra la testa di colui che stimano santo. Quell’aureola inoltre attesta la morte reale di Gesù Cristo; poiché le perdite di sangue di quella regione del corpo si presumono mortali. Infine quel prodigio di luce, dovuto all’effetto del negativo della Sindone, presenta Gesù Cristo nella sua divinità: l’aureola è la sua santità, la luce che egli racchiudeva in sé; poi la cifra “3” che riproduce il sangue sulla fronte è la testimonianza che la santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, aveva partecipato perfettamente al santo Sacrificio della Vittima Santissima. Voglio inoltre precisare che la goccia di sangue che appare luminosa sotto le ciglia dell’occhio destro, posto dove scorrono le lacrime umane, dimostra che Gesù Cristo ha sofferto il dolore come uomo e che quel dolore fisico e morale era pienamente risentito da un corpo che ne ha pianto e sanguinato, tanto nel proprio corpo quanto nella propria sensibilità. La bocca del Verbo incarnato è ugualmente attorniata, in alto e in basso delle labbra e della barba macchiata di sangue: quel sangue sta a significare il rifiuto dell’umanità di ammettere la verità dell’insegnamento divino e la luce emanata da quei segni di sangue rivela agli uomini che il Verbo di Dio è la luce degli uomini e chi ascolta la sua Parola vivrà (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 64.65)” ”. Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
XIV STAZIONE
Gesù viene deposto nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
Apparentemente il Signore è immobile nel sepolcro con la morte delle sue membra, eppure l’anima divina deve compiere l’ultimo atto di redenzione con la discesa agli inferi. Ecco come la descrive il Signore: “Il Signore Gesù Cristo è entrato negli Inferi. Che cosa sono quegl’Inferi? Gli Inferi di cui si tratta sono i luoghi di tutte le anime prive della luce divina. Gli Inferi sono il Purgatorio, le sfere di riposo delle anime in sviluppo, le sfere delle anime che non conoscono Dio, le sfere delle anime che non desiderano raggiungere la luce divina pur non essendo dannate, infine, l’ultima sfera, la più terribile e la più triste di tutte le sfere prive della luce divina: le carceri. Il Signore Gesù Cristo è disceso tanto in basso ed è stato aggredito dai demoni nella sua discesa in quelle sfere profonde. Il Signore Gesù Cristo ha portato la sua luce fin nelle profondità del mondo invisibile e quella discesa agli Inferi fu una prova dolorosa e caritatevole oltre ogni misura. Le anime in quelle prigioni conservano il ricordo della sua venuta e la sua luce resta nei muri della notte. La sua luce splende della luce della speranza, che è un chiarore di fede e d’amore e di calore e che dà a loro l’assicurazione di non essere perdute per sempre (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 10.11)”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
XV STAZIONE
Gesù risorge dai morti
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Spunto contemplativo:
La risurrezione di Gesù è esemplare per le future risurrezioni come ricongiungimento di anime, corpi e spiriti: “E’ per volontà mia propria che mi sono risuscitato alla vita corporale nella gloria e per la mia propria volontà che ho strappato la mia anima alla morte eterna, alla quale essa era votata a causa della grandezza, dell’altezza, della larghezza e della profondità dei peccati, dei quali aveva accettato di assumere la responsabilità. I demoni che attorniavano la Croce del mio supplizio gioivano della loro vittoria che credevano acquisita a motivo della nerezza mai uguagliata della mia anima. Ho sofferto l’onta e del più terribile decadimento nella mia anima e, quando infine arrivò il momento della unione ritrovata con il mio Spirito, dopo la risurrezione della mia anima, io fui nella gioia divina più accentuata, perché quella felicità dell’unione di Dio con l’anima e il corpo di Dio è la gioia e la felicità divina più grande. Lo spirito e l’anima sono creati al fine d’unirsi in una simbiosi simile a nessun’altra e l’unione dello Spirito di Dio e dell’anima divina è la più grande e la più straordinaria simbiosi di ciò che è. L’unione dell’anima creata e dello spirito non creato è talmente squisita, talmente esemplare e talmente luminosa, che essa ingloba tutto in sé e l’unione degli spiriti creati e quella delle anime create trova in essa la propria felicità (Suor Beghe, La Passione del Signore riferita da Lui, p. 14.15)”.
Padre. Ave e Gloria
Abbi pietà di noi Signore!Abbi pietà di noi!
Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore.
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