martedì 12 dicembre 2017

PREGHIERA ALLA VERGINE, DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE



Ricordati, o vergine Maria, 

che non si è mai udito 
che alcuno, 
 ricorrendo al tuo patrocinio, 
implorando il tuo aiuto e la tua protezione, 
sia stato da te abbandonato.

Animato da tale confidenza, 
a te ricorro, 
o vergine delle vergini e madre mia,
a te io vengo e davanti a te me ne sto, 
povero peccatore gemente.

Non disprezzare le nostre suppliche, 
ma ascoltaci, propizia, ed esaudiscici. Amen



lunedì 6 novembre 2017

L'Anticristo (a Maria Valtorta ed altri)




...Le guerre si sussegueranno fino all'ultima che sarà condotta dai 10 re dell'Anticristo, i quali avranno tutti un unico intento e saranno i soli a governare il mondo." "La battaglia soprannaturale è già iniziata (...) Vi battete coi vostri corpi, ma in realtà sono le anime quelle che si battono. ...Uno è l'esecutore di questa rovina. Uno che è sulla terra perché voi lo volete, ma non è di questa terra. 
Satana è che conduce i fili di questa carneficina...Questa è una delle battaglie iniziali. Il regno dell'Anticristo ha bisogno di un cemento fatto di sangue e di odio per consolidarsi."
 Messaggio a Maria Valtorta del 1950:
"I tempi che avanzano saranno tempi di guerra non solo materiale, ma sopratutto di guerra tra materialità e spirito. L'Anticristo cercherà di trascinare le creature razionali verso il pantano di una vita bestiale. In quel tempo di separazione aperta tra i figli di Dio e di Satana, in cui i figli di Dio avranno raggiunto una potenza di spirito sinora mai raggiunta, e quelli di Satana una potenza di male talmente vasta che nessuna mente può immaginarla quale sarà realmente, verrà la nuova evangelizzazione...che per ora ha i primi avversati risvegli. Ed essa opererà grandi miracoli di conversione e di perfezione .
E grandi conati di odio satanico, contro il Cristo e la Donna (la madonna). ...Con mezzi nuovi, sarà al giusto modo e momento operata l'estrema evangelizzazione... gli spiriti venduti a Satana e ai suoi servi, ossia i precursori dell'Anticristo ed esso stesso, avranno tenebre e fango e tormento e odio eterno..quando Colui che deve venire verrà.
Messaggio del 1943 a Maria Valtorta:
"Lucifero si sforza ad imitare iddio...Si atteggia a Cristo il demonio; e come Cristo ha apostoli e discepoli. Fra di essi sceglierà il perfetto per farne l'Anticristo. Per ora siamo al periodo preparatorio dei precursori del medesimo."
Come riconoscere l'Anticristo: "Voi lo riconoscerete perchè non porterà mai la croce simbolo di redenzione. Esso avrà dodici discepoli, userà ogni genere di prodigi per trarvi in inganno. Nelle chiese vi sarà disordine."
 "Verrà un uomo, farà gesta di beneficenza; mostrerà grande stabilità; farà del bene e tanta gente lo amerà e crederà nelle sue gesta. Ma ricordate che l'umiltà viene da Dio e chi viene da Dio non si mette in mostra. Vigilate !"
Messaggio del 1944 di Gesù a Maria Valtorta
"Riconoscerete i precursori del Cristo nel suo secondo avvento, poichè le forze dell'Anticristo sono in marcia... quello che molti crederanno vittoria sull'Anticristo, la pace ormai prossima, non sarà che sosta per dare tempo al nemico del Cristo di ritemprarsi, medicarsi delle ferite, riunire il suo esercito per una più crudele lotta."
Messaggio del 1978 a Veronica Lueken, Bayside
"666 è Lucifero, con lui altri cinque demoni, e sono sei; i terribili giorni di sofferenze fino al castigo...Non è solo un uomo...l'uomo della perdizione, l'uomo il cui nome è 666. ...Si riferisce a Lucifero nel corpo di un uomo. Secondo le scritture, lui sarà seduto nel tempio di Dio e si proclamerà Dio.. L'Anticristo siederà nel tempo di Dio e si proclamerà Dio. ...Non è un uomo solo ...E' Lucifero, il diavolo incarnato che è 666!"
Gesù a Giovanna Le Royer (1798), conversa e veggente:
"Più si avvicinerà il regno dell'Anticristo e la fine del mondo e più le tenebre di Satana saranno diffuse sulla terra. Quando poi si abbandonerà nella chiesa la lingua delle catacombe (il latino), Satana sarà prossimo a ingaggiare la sua tremenda lotta, perchè sarà questo il tempo in cui il suo diletto figliolo (L'Anticristo) starà per giungere (...) I capi, ritornati numerosi e forti, con scritti porranno in dubbio alcuni dogmi e la stessa divinità di Gesù Cristo.. ...Aboliranno tutti i SS. Sacramenti. Per loro mezzo Satana farà falsi prodigi, pseudo-profeti annunzieranno imminente l'Anticristo, il vero preteso Messia. Quindi verrà suscitata un'orrenda persecuzione alla Chiesa e ai suoi seguaci. Il numero dei martiri sarà allora uguale a quello dei primi secoli della Chiesa. Il Papa subirà il martirio ed il suo seggio sarà occupato dall'Anticristo."
Messaggio del 1982
"Si perderà il senso del Dio vero nella confusione di quei tempi e ciò preparerà la sua venuta. Verrà con grande potenza e tanti lo crederanno perchè si farà vedere pieno di grazia...Si presenterà come l'incarnazione dello Spirito Santo ...La forma del fuoco e la fiamma sarà il suo simbolo. Il suo volto è un volto radioso, ma i suoi occhi sono ghiaccio e fermi nel tempo. Si farà vedere quasi come disceso dal cielo e porterà in sè tanta luce, ma non è luce vera. Toglierà il Pane del Padre e si farà pane egli stesso, ma pieno di serpi sarà quel pane!... Verrà facendo tanto scalpore e sarà tanto amato nella confusione che regnerà. Sarà di un'intelligenza unica, controllerà ogni potenza e si avventerà contro la Chiesa accusandola di essere rimasta ferma nel tempo. Vorrà portare nuove riforme, vorrà cancellare tutto il clero dicendo che il popolo ormai deve camminare da solo verso Dio, senza l'aiuto di nessuno. Ben poche volte farà il Nome di Dio, nominerà soltanto il "Grande Spirito."
Messaggio del 1943 a Maria Valtorta
"Sarà persona molto in alto, come un astro...Cedendo alla lusinga del nemico, conoscerà la superbia dopo l'umiltà, l'ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame dell'oro dopo l'evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento. Meno pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di Satana, questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato. Lucifero per superbia di un'ora, diverrà il maledetto e l'oscuro dopo essere stato un astro del mio esercito. A premio della sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido di orrore e farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l'aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell'abisso perchè lo apra."
Messaggio del 22/8/1985 ad alcuni giovani Irlandesi, Grotta di Melleray:
" Se il mondo non si converte il demonio prenderà il controllo della Chiesa di Dio, da qui a dieci anni." 
Messaggio 13/7/1976 di Gesù ad un anima previlegiata:
"C'è ora nella città di Roma una cospirazione di malvagi che cerca di rimuovere il Vicario dal posto di Pietro. ...Quando a Roma avrà luogo lo sconvolgimento...sappiate che la fine della vostra era è vicina. ... Ci sarà caos a Roma: vescovi contro vescovi, cardinali contro cardinali, mentre satana sta fra loro. Il sangue scorrerà nelle strade di Roma. Il vostro Pastore, capo del gregge, fuggirà nel terrore."
Messaggio del 19/1/88 ad Vincenzo A.
" Presto verrà a Roma e il prossimo Papa se ne scapperà per paura"
Messaggio del 27/1/88 a Vincenzo A.
"Morto il Papa , subito dopo verrà L'anticristo a Roma. Esso trascenderà le leggi della chimica e della fisica, la politica sarà rivoluzionata dalle idee di un gran personaggio che metterà tanta confusione." 
Messaggio dell'Arcangelo Gabriele a Margherita Sampair, 1968-1970
"La donna 1 è la chiesa mondiale che sta per essere stabilita, perchè la Chiesa Cattolica è caduta e la nuova chiesa mondiale incorporerà tutte le religioni nel mondo includendo la nuova chiesa Ebraica che proviene da Satana, anche i Maomettani, i Buddisti; gli empi, uomini abietti, che creano questa chiesa, prendendo il peggio di ciascuna fede e la incorporano nella nuova chiesa mondiale di Satana. ...I re della terra accetteranno questa chiesa perchè essa è l'inizio del concetto dell'unico mondo, il cui governatore è Satana. Il falso papa sarà il fantoccio dell'unica chiesa mondiale. Essa è chiamata una donna perchè adornerà se stessa col male e sedurrà gli uomini della terra che non sono stati segnati dal sigillo di Dio... La chiesa in quei giorni odierà Maria e cercherà di distruggerla."
1 Vedi Apocalisse di San Giovanni, capitolo 17
Messaggio dell'arcangelo Raffaele a Margherita Sampair. 1968-1970
"La base dell'unica chiesa mondiale è stata posta e la pietra angolare è Satana. E il capo sarà un falso papa controllato dall'Anticristo!... Il falso papa deve governare l'unica chiesa mondiale agli ordini di Satana. Il primo atto sarà di rinnegare la SS.ma Vergine Maria. Essa sarà diffamata, la Sua Verginità sarà attaccata, e sarà "dimostrato" che ebbe altri figli. Il rosario sarà chiamato un'eresia o "venerazione" di una donna. Quelli che non sono i veri figli di Maria distruggeranno i loro rosari e tutte le statue della SS.ma Vergine saranno distrutte e tutte le festività a Lei riferentesi saranno eliminate. Da quest'unica chiesa mondiale saranno soppressi tutti i santi. Cristo sarà proclamato un grande profeta e filosofo, e un uomo mortale. Questa chiesa governata da Satana ritornerà alla adorazione di Baalam. Ciò sembra incredibile, ma accadrà, perchè questo è il motivo per cui Cristo chiese: "Credete che vi sarà fede sulla terra quando ritornerò?"
Messaggio dell'Arcangelo Gabriele a Margherita Sampair.
"Il più grande male è riservato per gli ultimi giorni, quando Satana entrerà nel corpo di un uomo di grande potere sulla terra e renderà capace quell'uomo, con la potenza della mente di Satana, di proclamare sè stesso essere Cristo...Questo grande impostore risusciterà se stesso dalla morte e farà grandi miracoli come quelli di Cristo. Quanti saranno ingannati! ...Questo evento avverrà appena sarà costruita l'unica chiesa mondiale, perchè il falso Cristo governerà la chiesa mediante il falso papa. Quando Satana inizierà il suo regno, la terra subirà un tremendo cambiamento...L'America sarà sconfitta in una settimana. La potenza di Satana progetterà armi sconosciute agli uomini così devastatrici che le nazioni capitoleranno nella paura. Il tempo è vicino: Dio si è ritirato dalla terra per permettere a Satana la sua ora prima che il Figlio suo conduca le schiere degli angeli alla distruzione di Satana."
Messaggio del 19/1/88 a Vincenzo A.
"Starà con voi tre anni e mezzo, e in questi tre anni vi sarà martirio e persecuzione. Le chiese saranno chiuse, vescovi e cardinali faranno battaglia, perché ci saranno quelli che doneranno la vita per non rinnegare Gesù e ci saranno quelli che s'inchineranno alla bestia. Quelli che si sono inchinati alla bestia saranno dannati eternamente. Come voi lotterete sulla terra anche gli angeli lotteranno in cielo. Quando colui che non è si chiamerà dio, la vostra fede vi dovrà salvare."

domenica 30 aprile 2017

preghiera a san Michele Arcangelo (forma estesa)

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Gloriosissimo Principe della Milizia Celeste, Arcangelo San Michele, difendeteci in questa ardente battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.
Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Combattete oggi le battaglie del Signore con tutta l'armata degli Angeli beati, come già avete combattuto contro il principe dell'orgoglio lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non potettero trionfare e ormai non v'è più posto per essi nei cieli. Ma è caduto questo grande dragone, questo antico serpente che si chiama lo spirito del mondo, che tende trappole a tutti. Sì, è caduto sulla terra ed i suoi angeli sono stati respinti con lui.
Ora ecco che, questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l'orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell'eterna morte.
Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d'immondizia, cola da questo dragone malefico e si trasfonde in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empietà e di bestemmia ed invia loro il mortifero alito di lussuria, di tutti i vizi e di tutte le iniquità.
La Chiesa, questa Sposa dell'Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili. Laddove c'è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lì hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge.
Pertanto, o mai sconfitto Duce, venite incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggetele. Voi siete venerato dalla Santa Chiesa quale suo custode e patrono; voi, glorioso difensore contro le nefaste potestà terrene e infernali; a Voi il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Pregate, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa.
Presentate all'Altissimo, con le Vostre, le nostre preghiere, perché scendano presto su di noi le Sue Divine Misericordie e Voi possiate incatenare il dragone, il serpente antico satana ed incatenarlo negli abissi. Solo così non sedurrà più le anime.

mercoledì 1 marzo 2017

QUARESIMA, IL SIGNIFICATO DELLE CENERI

“Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris”. Le parole pronunciate da Dio nel giardino dell’Eden, e che accompagnano la cacciata dal paradiso terrestre di Adamo ed Eva, segnano l’inizio della Quaresima, un tempo di preghiera, digiuno e penitenza durante il quale i cristiani si preparano alla grande festa della Pasqua. “Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai” (Genesi 3,19), è la stessa frase che caratterizza la celebrazione peculiare del Mercoledì delle Ceneri. Tradizionalmente ricavate dai rami d’ulivo benedetti in occasione della Domenica delle Palme dell’anno precedente, le ceneri, e il rito della loro imposizione, hanno origini antichissime.

Il significato biblico

Da Abramo a Giuditta, le ceneri, assumono un duplice significato nella storia dell’Antico Testamento. Sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere” (Gen 18,27). Giobbe, riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: “Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere” (Gb 30,19). Ma la cenere è anche segno di penitenza, di chi si accorge del proprio agire “malvagio” e decide di “convertirsi”. Noto, a tal proposito, il testo della conversione degli abitanti di Ninive dopo la predicazione di Giona: “I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere” (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11). Inoltre, Giuditta, prima di intraprendere l’ardua impresa di liberare Betulia, “cadde con la faccia a terra e sparse cenere sul capo e mise allo scoperto il sacco di cui sotto era rivestita e, nell’ora in cui veniva offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l’incenso della sera, supplicò a gran voce il Signore” (Gdt 9, 1). Nel Nuovo Testamento, poi, Gesù stesso, parlando delle città di Corazin e Betsaida, afferma che avrebbero meritato la stessa fine di Tiro e Sidone se non avessero fatto penitenza con cenere e cilicio (Mt 11, 21).

La penitenza “pubblica” nel medioevo

È da queste pagine che i Padri della Chiesa, come San Cipriano, Sant’Ambrogio, San Girolamo e altri, alludono spesso alla penitenza “in cinere et cilicio”. A cavallo tra il V e il VI secolo, quando la Chiesa istituì la “penitenza pubblica”, scelse proprio la cenere e il sacco per indicare il castigo di coloro che avevano commesso peccati gravi e notori. Il periodo di quella penitenza canonica iniziava il mercoledì, primo giorno di Quaresima, e terminava il Giovedì Santo. Nella Roma del VII secolo, quaranta giorni prima della Pasqua, i penitenti si presentavano ai presbiteri, confessavano le proprie colpe e, se era il caso, ricevevano un vestito di cilicio impregnato di cenere. Essi restavano esclusi dalla chiesa, con la prescrizione di ritirarsi in qualche abbazia per compiere la penitenza.

La benedizione delle ceneri

Il primo formulario di benedizione delle ceneri risale all’XI secolo. Il rito di imporle sulla testa dei penitenti, gesto simbolico che si rifà alla tradizione biblica, si diffuse rapidamente in tutta Europa. Inizialmente venivano deposte sul capo degli uomini, mentre alle donne veniva fatta una croce sulla fronte. Inoltre, esso era riservato solo ai penitenti. Poi, essendo in seguito abolita la penitenza pubblica, il rito fu esteso a tutti i fedeli per richiamare alla memoria il comune destino mortale causato dal peccato originale.

Le “stationes” romane

A Roma, capitale dell’Impero e sede papale, a partire dal V secolo, si sviluppa la tradizione delle “stationes” quaresimali: i fedeli, ogni giorno, si radunano e sostano presso una delle tante “memorie” dei Martiri, che costituiscono le fondamenta della Chiesa di Roma. Nelle Basiliche, dove vengono esposte le reliquie, è celebrata la Santa Messa preceduta da una processione, durante la quale si cantano le Litanie dei Santi. Si fa in questo modo memoria di quanti, con il loro sangue, hanno testimoniato Cristo.
La prima notizia storica ufficiale, registrata nel “Liber pontificalis”, risale a Papa Ilario (461-468). È scritto che il Papa donò alla Chiesa di Roma una serie di vasi sacri da utilizzare nelle chiese in cui avvenivano le stationes. Questa pratica si diffuse poi in tutta Europa e nell’Africa del nord. Nei calendari liturgici che non seguono il Martirologio Romano venivano esplicitamente ricordate le chiese stazionali dell’Urbe, per sentirsi in piena comunione con il Papa. Una prima riorganizzazione e sistemazione delle stationes avviene, secondo la tradizione, con Gregorio Magno.

La riforma di Gregorio Magno

Il Papa si recava nella chiesa vicina a quella stazionaria. Lì si recitava un’orazione, quindi prendeva forma la processione che, al canto delle litanie dei santi, giungeva alla chiesa stazionaria dove si partecipava a una veglia di preghiera, successivamente sostituita dalla celebrazione eucaristica. Questo avvenne fino all’esilio avignonese. Nel 1870, le stationes non ebbero più luogo, a causa dei moti che portarono all’unità d’Italia e alla presa di Roma. Bisognerà attendere l’inizio del XX secolo per vedere rinascere le stationes romane, grazie a monsignor Carlo Respighi, che dal ’31 al ’47 sostenne e incoraggiò questa tradizione. Paolo Vi fu il primo Pontefice a riprendere l’uso di presiedere la prima “statio“, quella che per tradizione si svolge nella basilica di Santa Sabina sull’Aventino.

Santa Sabina, la “statio” del Papa

La scelta di partire proprio da questa particolare chiesa è probabilmente dovuta al fatto che anticamente la processione iniziava dalla chiesa di Santa Anastasia, nei pressi del Circo Massimo, e dunque la salita all’Aventino simboleggiava il cammino di purificazione dell’anima verso la perfezione spirituale. Santa Sabina non è sempre stata la prima “statio”. Infatti, fino a una certa epoca la Quaresima cominciava la domenica e in questo giorno le processioni iniziavano sempre dalle grandi basiliche. Di recente, il Papa non ha sempre celebrato la messa delle Ceneri a Santa Sabina. Non accadde nel 2013, quando Benedetto XVI rinunciò al suo ministero. Quella del Mercoledì sarebbe stata la sua ultima celebrazione pubblica da Sommo Pontefice. Pertanto si decise di svolgerla in San Pietro, per permettere a più fedeli di partecipare. E non accadde nel 2016, quando Papa Francesco ha presieduto la liturgia eucaristica nella Basilica Vaticana, poiché davanti al baldacchino del Bernini erano esposte le spoglie dei due Santi “icone” del Giubileo della Misericordia: S. Pio da Pietrelcina e S. Leopoldo Mandic.
Il Mercoledì delle Ceneri, il primo giorno del periodo penitenziale della Quaresima nella Chiesa cattolica, cade sempre 46 giorni prima della Domenica di Pasqua. È una festa “mobile”, a cui viene assegnata una data sul calendario solo dopo il calcolo della data della Domenica di Pasqua.
Come viene calcolata questa data? Sono felice che me lo chiediate.
In base alle norme stabilite dal Concilio di Nicea (anno 325) e in seguito adottate per il cristianesimo occidentale al Sinodo di Whitby, la Domenica di Pasqua cade ogni anno la prima domenica che segue la prima luna piena dopo l’equinozio di primavera.
Quest’anno l’equinozio di primavera cade lunedì 20 marzo, e la prima luna piena successiva è martedì 11 aprile. La Domenica di Pasqua si celebra quindi quest’anno il 16 aprile. Se volete sapere la data del Mercoledì delle Ceneri, contate 46 giorni prima e otterrete il 1° marzo.
Ma perché proprio 46? Pensavo che la Quaresima indicasse il periodo dei “40” giorni nel deserto…
Le sei domenica della Quaresima non sono considerate parte del “digiuno quaresimale” ufficiale (ogni domenica è un ricordo speciale della resurrezione di Cristo), per cui se sottraete 6 a 46 ottenete i famosi 40 giorni della Quaresima.
Ecco perché quest’anno il Mercoledì delle Ceneri cade il 1° marzo.

Il numero 40

Nella liturgia si parla di Quadragesima, cioè di un tempo di quaranta giorni. La Quaresima richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica. Si legge nel Vangelo di Matteo: «Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame».
Quaranta è il numero simbolico con cui l’Antico e il Nuovo testamento rappresentano i momenti salienti dell’esperienza della fede del popolo di Dio. È una cifra che esprime il tempo dell’attesa, della purificazione, del ritorno al Signore, della consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse. Nell’Antico Testamento sono quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta i giorni passati da Mosè sul monte Sinai, quaranta gli anni in cui il popolo di Israele peregrina nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa, quaranta i giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb, quaranta i giorni che Dio concede a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona.
Nei Vangeli sono anche quaranta i giorni durante i quali Gesù risorto istruisce i suoi, prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo. Tornando alla Quaresima, essa è un «accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme, luogo del compimento del suo mistero di passione, morte e risurrezione e ricorda che la vita cristiana è una “via” da percorrere, consistente non tanto in una legge da osservare, ma nella persona stessa di Cristo, da incontrare, da accogliere, da seguire», ha spiegato Benedetto XVI nel 2011.
L'imposizione delle ceneri
Le ceneri
Il Mercoledì delle Ceneri è giorno di digiuno e astinenza dalle carni (così come lo è il Venerdì Santo, mentre nei Venerdì di Quaresima si è invitati all’astensione dalle carni). Come ricorda uno dei prefazi di Quaresima, «con il digiuno quaresimale» è possibile vincere «le nostre passioni» ed elevare «lo spirito». Durante la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri il sacerdote sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo o sulla fronte. Secondo la consuetudine, la cenere viene ricavata bruciando i rami d’ulivo benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente. La cenere imposta sul capo è un segno che ricorda la nostra condizione di creature ed esorta alla penitenza.
Nel ricevere le ceneri l’invito alla conversione è espresso con una duplice formula: «Convertitevi e credete al Vangelo» oppure «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai». Il primo richiamo è alla conversione che significa cambiare direzione nel cammino della vita e andare controcorrente (dove la “corrente” è lo stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio). La seconda formala rimanda agli inizi della storia umana, quando il Signore disse ad Adamo dopo la colpa delle origini: «Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!» (Gen 3,19). La parola di Dio evoca la fragilità, anzi la morte, che ne è la forma estrema. Ma se l’uomo è polvere, è una polvere preziosa agli occhi del Signore perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità.

Il conteggio dei giorni

Già nel IV secolo vi è una Quaresima di 40 giorni computati a ritroso a partire dal Venerdì Santo fino alla prima domenica di Quaresima. Persa l’unità dell'originario triduo pasquale (nel VI secolo), la Quaresima risultò di 42 giorni, comprendendo il Venerdì e il Sabato Santo. Gregorio Magno trovò scorretto considerare come penitenziali anche le sei domeniche (compresa quella delle Palme). Pertanto per ottenere i 40 giorni (che senza le domeniche sarebbero diventati 36) anticipò, per il rito romano, l’inizio della Quaresima al mercoledì (che diventerà “delle Ceneri”). Attualmente la Quaresima termina con la Messa nella Cena del Signore del Giovedì Santo. Ma per ottenere il numero 40, escludendo le domeniche, bisogna, come al tempo di Gregorio Magno, conteggiare anche il Triduo pasquale.

La liturgia

Come nell’Avvento, anche in Quaresima la liturgia propone alcuni segni che nella loro semplicità aiutano a comprendere meglio il significato di questo tempo. Come già accaduto nelle settimane che precedono il Natale, in Quaresima i paramenti liturgici del sacerdote mutano e diventano viola, colore che sollecita a un sincero cammino di conversione. Durante le celebrazioni, inoltre, non troviamo più i fiori ad ornare l’altare, non recitiamo il “Gloria” e non cantiamo l'“Alleluia”.
Duccio di Boninsegna, Tentazioni di Cristo
Le letture delle Messe domenicali

In questo Anno liturgico (ciclo A) la prima domenica di Quaresima è chiamata Domenica della tentazione, perché presenta le tentazioni di Gesù nel deserto (Mt 4,1-11). In questa Domenica la Chiesa celebra l’elezione di coloro che sono ammessi ai Sacramenti pasquali. La seconda domenica è detta di Abramo e della Trasfigurazione perché come Abramo, padre dei credenti, siamo invitati a partire e il Vangelo narra la trasfigurazione di Cristo, il Figlio amato (Mt 17,1-9). La terza domenica ci fa incontrare la Samaritana (Gv 4,5-42): Gesù, come dice alla Samaritana, ha un’acqua di vita che estingue ogni sete. La Chiesa in questa Domenica celebra il primo scrutinio dei catecumeni e durante la settimana consegna loro il Simbolo: la Professione della fede, il Credo. La quarta domenica fa riflettere sull’esperienza del «cieco nato» (Gv 9,1-41) per esortare a liberarci dalle tenebre del male e a ricevere la luce di Cristo per vivere da figli della luce. La quinta domenica presenta la risurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-45) e ai catecumeni è consegnata l’orazione del Signore: il Padre nostro. Infine c’è la Domenica delle Palme in cui si fa memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e durante la quale viene letta la Passione di Cristo. 


sabato 25 febbraio 2017

La purificazione

Catalina Rivas                

26 ottobre 1996 Gesù
"Avete quasi alle porte il castigo imposto dalla giustizia di Mio Padre, esso non può essere evitato, ma può essere mitigato attraverso la preghiera e la devozione al Mio Cuore."

19 luglio 1996 Gesù
"Il mondo può già contemplare la purificazione. Ci saranno altre calamità, malattie, terremoti, cicloni che causeranno nuovi straripamenti di fiumi e mari. Le montagne arriveranno a essere inghiottite dalla terra. Cadranno ponti. Tutto questo accadrà se i Miei insisteranno nell’abolire il Mio Sacramento d’Amore."

14 gennaio 1996 Gesù
"Questa purificazione è contraria alla natura umana, ma è una fonte di bene per l’anima…"

14 giugno 1996 Gesù
"In questo momento si direbbe che è l’ora di Satana. I buoni si trovano perplessi, angustiati, si domandano con ragione: come finiremo? Ma Io ho conquistato il mondo, uomini di poca fede, perché temete? Non fu forse necessario che Io per primo soffrissi per poi entrare nella Gloria? Allo stesso modo è necessario che avvenga questa grande purificazione per separare la cattiva zizzania prima che brilli sopra la Chiesa e sopra il mondo nuovo, una luce abbagliante che farà risplendere la nuova Gerusalemme in tutto il suo fulgore. Questo nuovo Regno sarà il Regno della pace, dell’amore, della concordia sulla terra, preludio della vita beata del Cielo.
La venuta del Mio Regno sarà basata sulla carità."

26 luglio 1996 Gesù

"L’umanità sta vivendo tempi peggiori di quelli del grande diluvio…Dal cielo cadranno fiamme che distruggeranno tutti i peccatori, assieme con l’opera del maligno; terremoti, abissi, montagne di lava incandescente inghiottiranno interi villaggi. Avrete inondazioni, tempeste elettriche, mari in tempesta, suicidi e pestilenze. La Mia mano sinistra indica l’Avvertimento e la Mia mano destra indica il Miracolo. Prega, piccola Mia, ripara alle ferite del Mio Sacro Cuore."

Colui che ha una spada la sguaini!

25 gennaio 1996 L’arcangelo Michele       

a Catalina Rivas

"…Prima che il Signore avvolga il mondo col fuoco della Sua ira, è necessario che i buoni accendano nel cuore dei propri fratelli il fuoco dell’amore. Per questo è urgente istruire i fratelli. E’ una responsabilità che riguarda ogni anima e questo messaggio dovrebbe essere di richiamo per tutti. E’ l’ora della grande battaglia. Colui che ha una spada la sguaini. Questo messaggio è per tutti e lo si dovrà annunciare dai pulpiti. I morti parlano. Gli eserciti del cielo sono disposti in ordine di battaglia e pronti a rispondere al grido portentoso: Chi è come Dio? Sodoma, Gomorra, Hiroshima, Croazia…Le anime saranno sollevate come la polvere nelle grandi burrasche e gettate dalla Faccia di Dio nel fuoco eterno.
Non si nasconda in un quaderno la Voce di Dio, non si nascondano sotto terra i vostri talenti. Al contrario, proclamate a tutte le genti l’Amore del Creatore per la Sua creatura…Istruite i vostri fratelli. Nessuno si esima da questo obbligo. L’ora è grave, il pericolo imminente. Solo l’Amore può salvare il mondo. La Vergine Santissima è colei che trattiene ancora il "castigo". Se solo per un momento la Vergine dovesse smettere di intercedere con i suoi eletti, il mondo finirebbe…"

mercoledì 8 febbraio 2017

La seconda pentecoste


«Lo Spirito Santo regnerà quando anche le mie sofferenze e la croce re­gneranno nelle anime. Fin quando la croce non sarà impressa nelle ani­me, lo Spirito Santo non regnerà!»

Già cinquant’ anni prima del Concilio Vaticano Il Conchita ripete nei suoi scritti: «La Chiesa e il mondo hanno bisogno di una nuova Pentecoste, una seconda Pentecoste, una Pentecoste sacerdo­tale, una Pentecoste più profonda». Gesù le ri­sponde nel 1927: «Prega per questa seconda ve­nuta, per questa nuova Pentecoste… il mondo si oscura perché si è allon­tanato dallo Spirito San­to e tutto il male che suc­cede ha la sua origine in questo… Perciò il mon­do necessita più che mai della seconda venuta dello Spirito Santo, perché Egli disarma e di­strugge satana che si è infiltrato nel cuore del­la Chiesa».

Perciò il Signore chiede a tutti gli uomini di sup­plicare insieme la venuta dello Spirito Santo «attraverso le vostre preghiere, i vostri sacrifi­ci e le lacrime! Lo manderò di nuovo e questo succederà in un modo evidente, efficace che su­sciterà stupore nel mondo e porterà la Chiesa alla santità».

«Dì al Papa che è mia volontà che il mondo cristiano implori lo Spirito Santo, la pace e il Suo regno nei cuori». Questo ha chie­sto il Signore a Conchita esattamente 80 anni fa. «Soltanto questo Spirito Santo può rinnova­re il volto della terra; Egli porterà ai cuori la luce, l’unità e il vero amore… La Chiesa deve proclamarLo, le anime dovrebbero amarLo, tut­to il mondo sia consa­crato a Lui e il mondo vivrà la pace e l’effetto morale e spirituale più profondo anziché il male che lo tormenta».

Settant’anni fa, l’11 marzo 1928, il Signore ha promesso: «Verrà il giorno che si svolgerà a S. Pietro a Roma la con­sacrazione del mondo allo Spirito Santo. È Mio desiderio che l’uni­verso venga consacrato allo Spirito Divino per­ché Egli si spanda su tutta la terra con la nuo­va Pentecoste».

Voglio, figlia mia, che si introduca la comunione domenicale offerta allo Spirito Santo per le mani di Maria, in favore della Chiesa e dei miei sacerdoti. Si istituisca questa pratica nelle cinque Opere della Croce.

Per mezzo della Fraternità sacerdotale, soprattutto dei Vescovi che vi appartengono, si estenda alle Parrocchie, ai Seminari, alle università, ai Collegi e ad ogni Comunità religiosa. Tutti insieme, attraverso il Verbo, a cui il Padre non può negare nulla, devono alzare la voce al Cielo pregando per i miei prediletti sacerdoti. Lo Spirito Santo desidera effondersi ma non trova chi Lo accolga. Desidera cominciare dai sacerdoti: essi saranno il canale attraverso il quale Dio Spirito Santo raggiungerà le anime. Il mondo ha bisogno di un movimento spirituale nuovo, guidato dallo Spirito Santo.

Figlia mia, si metta in pratica questo desiderio, per la gloria soprattutto della terza Persona della Trinità, lo Spirito Santo, Amore del Padre e del Figlio e Cuore della mia chiesa amata“. (Dagli Scritti di Conchita, Cf. CC 39,81)


sabato 28 gennaio 2017

SUPPLICHE E PREGHIERE NEL TEMPO DEL TERREMOTO

O Dio creatore, noi crediamo che tu sei nostro Padre
e che ci vuoi bene anche se la terra trema
e le nostre famiglie sono state sconvolte dall'angoscia
Non lasciarci soli nel momento della sventura.
Apri il cuore di molti nostri fratelli alla generosità e all'aiuto.
A noi dona la forza e il coraggio necessari per la ricostruzione
e l'amore per non abbandonare chi è rimasto senza nessuno.
Così, liberati dal pericolo e iniziata una vita nuova,
canteremo la tua lode.
O Gesù, Dio di pace, gettate uno sguardo di misericordia
su questa terra infelice; mirate quante lacrime si versano
nelle famiglie anche più innocenti.
Se avete scritto nei vostri decreti questo dolore,
ricordatevi che sian figli, che per questo vi fermaste
in mezzo a noi sull'altare.
Pronunciate, o Signore, un'altra volta quella parola potente
che nel furore della tempesta fece tacere i venti,
ricompose le onde agitate, rese tranquillo e sereno il cielo.
Allora vedremo rifiorire questa terra e, mossi da viva gratitudine,
verremo al vostro altare per ringraziarvi con fede più viva,
più sicura speranza ed amore più riconoscente.
Vergine Santa, conforto degli afflitti e madre di consolazione,
a voi gridiamo dal fondo delle nostre tribolazioni:
Abbiate pietà di noi poveri infelici, che a voi la domandiamo.
O Maria, questo è il momento di mostrare, come è giusto il nome,
con cui vi invochiamo nostra madre.
Dimenticaste voi quelle ultime parole del vostro Gesù dalla Croce,
quella voce moribonda, quegli estremi sospiri,
coi quali a voi ci consegnava come figli?
O cara Madre udite il gemito di noi poveri peccatori sì,
ma figli vostri. Se voi non ci consolate,
a chi potremo noi domandare soccorso?
Deh voi dunque parlate di noi al vostro Gesù con quell'amore
che sempre lo vince.
Nel vostro seno deponiamo le nostre lacrime:
da voi aspettiamo la nostra consolazione;
e quando pure sapessimo che voi ce la negaste,
ancora rimarremo ai vostri piedi gridando:
Madre, consolateci, che siamo vostri figli.


PREGHIERA DOPO IL TERREMOTO


O Dio, stanotte abbiamo avuto paura, 
stanotte abbiamo visto la nostra estrema fragilità 
stanotte sono state strappate vite ai nostri affetti 
stanotte siamo rimasti impietriti dall’impotenza 
stanotte la nostra casa non era più il rifugio per la nostra intimità 
stanotte abbiamo gridato di paura 
stanotte siamo stati risparmiati. 


Ricordati di noi Signore 
Non guardare la nostra superbia 
Accogli tra le tue braccia i nostri fratelli rimasti sotto le macerie 
I nostri giovani cui sono stati distrutti i sogni 
I bambini che non siamo stati capaci di difendere 


Dacci un segno che il tuo amore non ci abbandona 
Facci nascere nel cuore solidarietà 
Non ci abbandonare a noi stessi 
Ascolta le suppliche che nostra madre Maria ti rivolge per noi 
Sii sempre tu la nostra forza 
Avvolgici nella tua risurrezione

Mons. Domenico Sigalini

martedì 24 gennaio 2017

Messaggio di Padre Pio ad un anima

Padre Pio da vivo appariva a molti per bilocazione; anche dopo la morte continua a manifestarsi a certe persone.
E' apparso ad un'anima privilegiata ed ha dettato il seguente messaggio. Si riporta fedelmente.


Padre Pio è apparso circonfuso di luce meravigliosa, in mezzo ai fiori e circondato dagli Angeli. Le sue piaghe erano luminose, ma più che tutto la piaga del costato. Sul petto aveva una Croce, però senza Crocifis-so. Il Crocifisso era lui.
Caro fratello,
Scrivi; non aver paura! Sono Padre Pio! Viva eternamente Gesù Re e Padrone di tutto l'universo!
Dal trono della mia gloria faccio giungere a te la mia parola, mentre sei nel mare tem-pestoso della vita umana, che si dibatte e nuota nel letamaio di ogni sozzura.
Io, Padre Pio, amante di Gesù Crocifisso, copia vivente della sua vita crocifissa, ho il permesso di comunicarti quanto mi è avve-nuto appena spirato.
L'Onnipotente Iddio, giustissimo ed ama-bilissimo, ha permesso che l'anima mia ri-manesse ancora per tre giorni nel globo ter-restre, ai piedi del Tabernacolo, per riparare tutte le irriverenze che si erano commesse a causa della mia presenza affollata ed at-tenzionata nel luogo santo di Dio.
L'essere rimasto tre giorni ai piedi del Tabernacolo non vuol dire discapito della santità, che l'infinita bontà di Dio ha voluto elargirmi.
Nell'istante del mio trapasso ho compreso nella luce di Dio il bisogno di un atto com-pleto di riparazione, per tutte le anime che hanno commesso per tanti anni per causa mia tante mancanze di riverenza innanzi al Santissimo Sacramento.
L'anima innamorata di Dio, conoscendo alla luce del Sole Eterno che si avvicina la bellezza di Dio, si precipita da se stessa a donare al Signore l'ultimo attestato d'amore e di riparazione. Quindi nulla di strano quei tre giorni di riparazione. Contemporanea-mente sono stato degno di essere simile a Cristo sino all'ingresso della fulgente gloria che mi attendeva.
Non è rimasto Cristo tre giorni e tre notti nel sepolcro? E il corpo verginale della dol-cissima nostra Mamma Immacolata non è ri-masto sulla terra tre giorni e tre notti?
Imperscrutabili disegni divini che la ra-gione umana stenta a capire!
Ma mentre l'anima Santissima di Gesù godeva la gloria beatifica della sua Divinità nel seno del Padre suo Celeste, per me i tre giorni passati ai piedi del Tabernacolo sono stati un po' penosi.
Poi l'anima mia vibrò il suo volo, so-stando nelle mansioni del Cielo per contem-plare tutta la grandezza di un Dio Onnipo-tente. Dopo varcai la soglia ultima, ove l'anima mia inabissandosi contemplò tutti gli arcani che si godono nel Paradiso.
Non parlo del gran premio dovuto a tante mie sofferenze, poichè, se mi fosse stato pos-sibile, avrei preferito rimanere sulla terra a soffrire sino alla fine del mondo, per ripa-rare una sì grande Maestà Divina tanto oltraggiata e per potere salvare ancora altre anime.
Oh, anime trasandate, avvalorate la vo-stra esistenza! Fatene grande tesoro per la vita eterna!
La mia missione però continuerà ancora; non sarò inoperoso; accompagnerò le anime che mi furono care, vigilerò quelle vacillanti nella Fede. Sarò con voi finchè disporrà così la Divina Volontà.
Invocatemi nei vostri assilli penosi, nella tormentosa valle di lacrime! Vi aiuterò e vi assisterò affinchè non vacilli la vostra Fede e rendiate gloria al Signore, che vi ha creati dal nulla.
In Cielo sono in continuo colloquio con Dio per salvare le anime; ma specialmente ricorro alla Regina del Cielo e della terra; assieme alla Madonna svolgo la mia mis-sione ... E' tempo di grande corruzione nel mondo, ma è anche tempo di grande mise-ricordia da parte di Dio, che ancora attende affinchè i suoi meriti infiniti vengano utiliz-zati.
Ti ho detto che il Purgatorio l'ho fatto ai piedi del Tabernacolo; così è piaciuto al Signore. Potevo farne di più e diversamente.
Il mio Purgatorio l'ho fatto in vita sulla terra, segnato dalle Piaghe di Gesù Croci-fisso e con l'anima continuamente in una pe-nosa angoscia, simile a quella che patì Gesù sulla Croce nella sua dolorosa agonia. Ho potuto vivere tanto per l'assistenza che mi donava il Signore.
Vuoi sapere quale sia la mia gloria? Puoi formarti una pallida idea.
Vi sono delle gioie paradisiache che si esplorano sempre più e si rimane sempre estasiati. Però non è per tutti la medesima gloria. L'anima che ha amato di più, che ha sofferto di più e che si è conservata nella vera purezza, quest'anima è capace di gu-stare il mistero comprensivo della Celeste Gerusalemme.
Io mi trovo accanto al mio caro Padre Francesco, circondato dai Serafini e dai Che-rubini, i quali osannano l'inno dell'amore e della gloria.
Nel mondo si vive senza Fede, oppure con Fede languida.
Quelli che sono un po' vicini al Signore, potrebbero lavorare di più ed impreziosire l'anima di succhi vitali.
Beate quelle anime, che da api industriose arrivano a raggiungere la meta celeste con la loro corona sul capo ben formata!
Intanto si pensa a godere nel mondo e si pecca tanto. Ci sono minacce di Dio ineso-rabili. Tutta la Corte celeste adora e sup-plica l'Onnipotenza Divina affinchè si plachi. Quindi ... pregate tutti ed offrite!
Tutti dicono: è morto Padre Pio! E' morto Padre Pio! -
Ma come si dice « morto » chi raggiunge la vera vita, l'eternità?
L'anima immortale lascia la sua spoglia corporale per godere la vera felicità. Morti sono tutti quelli che vivono lontani da Dio, senza vivere la vera vita, cioè la grazia divina. L'anima morta alla grazia, vi-vendo nelle tenebre, ha il suo corpo come un cadavere ambulante, senza consistenza es-senziale. Tutta la vita che anima il corpo è la sostanza reale diffusa dalla vita dell'ani-ma. Quindi quel titolo di « morte » per i seguaci di Cristo è assurdo. Si dovrebbe dire « passaggio », « viaggio alla casa pa-terna ».
Nel mondo si viaggia tanto, conducendo la propria anima nel misero frale che la rac-chiude; quindi sono le facoltà intellettuali che agiscono, protette dall'anima.
Guai a quelli che non conoscono bene cosa significhi passare dalla terra all'eternità! Si sente grande paura perchè non si vive di realtà vitale; per tal motivo si dà molto adito all'umanità, vivendo una vita di mezze misure.
Amate la vera vita che vi conduce a Cri-sto! La carne deve servire di strumento per tesoreggiare il viaggio per le nozze eterne! Niente paura! Chi sa viaggiare, troverà il suo trionfo, il trionfo di aver bene custo-dito il tesoro dell'anima immortale in una spoglia terrestre, il corpo, il quale alla fine risorgerà splendente per godere la beatitu-dine celeste. Più il corpo si tiene a freno mortificandone le forti passioni, più si man-tiene nella purezza, più serve per operare il bene e maggiormente risplenderà nella beata eternità.
La morte non è morte per chi ha vissuto la vita di Cristo, ma è vita. L'anima è il centro vitale di tutto l'essere umano; appe-na lascia il corpo, si lancia come freccia a Dio, Fonte di vita, per iniziare la vita senza fine. Stando così le cose, le anime in grazia di Dio non devono sentire quel senso di terrore all'approssimarsi dell'ora suprema dell'incontro con il Creatore.
Da parecchi sono stato giudicato scontro-so, irascibile.
Eccone il motivo! Quante lotte intime dovetti superare contro il nemico dell'orgo-glio, che a volte fortemente mi molestava e quindi in certe circostanze propizie do-vevo agire diversamente.
Ma non si deve facilmente giudicare un'anima, che umilmente ama, serve e si sacrifica per la gloria di Dio.
Caro fratello in Cristo e con Cristo, ti raccomando di occuparti attualmente come poter onorare sempre più la gran Madre di Dio e Madre nostra.
Se tu fossi in Cielo, notando ciò che d'impuro regna nel cuore dell'uomo e come l'uomo vorrebbe capovolgere i piani di Dio manifestati attraverso la Redenzione umana per mezzo di Maria Immacolata, tu ti vor-resti precipitare, se ti fosse possibile, sulla terra per manifestare al mondo la verità infallibile del Verbo Incarnato nel seno pu-rissimo di Maria Vergine, per opera e virtù dello Spirito Santo.
Pur sapendo tu tutto ciò che vi è nel mondo, non puoi arrivare a comprenderlo pienamente, non trovandoti nell'eterno splen-dore di Dio.
Quanta costernazione ed anche paura, per esprimermi umanamente, reca in noi l'Infi-nita Giustizia di Dio che, vuole procedere nel vedere la sua Infmìta Maestà vilipesa ed oltraggiata!
Tu, fratello mio, vorresti comprendere co-me i Beati possano godere e contempora-neamente avere costernazione e paura.
Sappi che essendo noi felici in Cielo, sia-mo costretti ad umanizzarci per farci com-prendere meglio.
Non fu costretto ad umanizzarsi il Verbo di Dio, Gesù, per salvare l'umanità? Nulla perciò di strano se noi ci manifestiamo do-lenti ed addolorati e se potremo assistere terrorizzati davanti alla grande sventura ter-ribile che colpirà tutta l'umanità inquinata nella colpa senza via di scampo.
Gli Angeli, pur essendo Puri Spiriti, quan-do occorre non prendono le forme umane? Tutto è possibile a Dio, purchè Egli lo voglia.
La manifestazione dolorosa deve apparire tale, quanto è costata alla redenzione di un Dio Onnipotente, di modo che l'uomo s'im-medesimi dell'orrore che desta a Dio la sua presenza tenebrosa.
Quando il cielo è sereno e brilla il sole, l'uomo è felice di poter agire comodamente e senza incontrare ostacolo; ma quando il cielo si mostra offuscato e promette una torrenziale pioggia, allora sì che l'uomo prende dei provvedimenti per riguardarsi ... sempre volendolo.
Quanti scopi nefandi di libertinaggio im-morale!
I cattivi, volendo mascherare la loro cor-ruzione, vogliono offuscare o annullare gli attributi di Dio nella creazione e nella Re-denzione per l'uomo caduto ed adesso de-pravato da tante nefandezze.
Il mondo cammina nelle tenebre; non vi è più via di scampo; peggio di Sodoma e Gomorra dovrebbe essere colpito ed addi-rittura ridotto nel nulla.
Non tardare a stillare un po' di luce del Cielo nelle anime; ma prima di tutto que-sta luce dovrebbero riceverla le anime con-sacrate... rimodernate..., che vogliono cambiare la Manna Celeste con le ghiande degli animali immondi.
Cosa succederà nel mondo? ... Di fre-miti angosciosi è pervasa la nostra gioia nel Cielo, poichè tutti abbiamo degli esseri uma-ni sulla terra che ci appartengono. Premùrati! Non aver pausa di riflessione! Scrivi, parla, scuoti i cuori che si vogliono ingolfare nel letamaio.
Sono più di tutto i nostri Fratelli Con-sacrati quelli che amareggiano il « Pane del-la Vita », perchè incominciano a marcire la loro condotta.
Che prospettiva trafiggente! ... Che Ba-bilonia di vedute! ... L'ora è gravissima e per i primi saranno loro ad essere coinvolti dalla bufera, poiché per loro e per mezzo di loro si attinge tanto male nel mondo.
Metti in atto il tuo programma:
1° Ma-nifestare al mondo l'Immacolatezza di Ma-ria Vergine;
2° Manifestare che le Anime Consacrate, non volendo seguire le norme della purezza e della continenza verginale, non sono degne di rimanere nel servizio di Dio presso i Tabernacoli Santi.
Occorre molta preghiera, un po' di peni-tenza, più vicinanza verso Gesù Eucaristia, più dedizione ed immolazione. Ci vogliono delle vittime che riparino, delle anime ostie, delle anime pure. La sofferenza delle anime pure penetra i Cieli.
Che non dormano i fedeli! Aiutino gli interessi del loro Creatore; evitino i passa-tempi inutili, la televisione a lungo tempo!
Privazione, penitenza, zelo per la gloria di Dio!
Ti propongo di manifestare al mondo an-cora due problemi importanti, che si valo-rizzano tanto nella Gloria Beatifica, ove ci troviamo. Se ci fosse possibile scendere sul-la terra, saremmo pronti a venire per teso-reggiare ognuno di noi quei vuoti, grandi e piccoli, sfuggiti inutilmente per il tempo perduto.
Dio ha creato l'uomo, non per perdersi nel tempo, ma per salvarsi e santificarsi per mezzo del tempo, utilizzato per la Celeste Patria che attende tutti.
è la perdita del tempo passato inutilmente nel peccato, che gradatamente trascina nel-l'inferno.
In secondo luogo, inculca la necessità di vivere alla presenza di Dio. Com'è impor-tante vivere alla presenza di Dio!
Il Signore stesso disse ad Abramo, quan-do lo costituì padre di grande generazione: Cammina alla mia presenza e sii perfetto! -
Giuseppe, figlio di Giacobbe, invitato a fare il male in casa di Putifarre, si rifiutò energicamente dicendo: Come posso io fare una cattiva azione alla presenza del mio Dio? - In conseguenza di ciò fu calunniato e poi rinchiuso in una prigione.
Ma il Signore era con Giuseppe e lo pre-miò facendolo entrare nelle grazie del go-vernatore della prigione, il quale gli affidò tutti i prigionieri e tutti stavano ai suoi or-dini.
Inoltre il Signore lo premiò dandogli il, dono della Profezia e così uscì dalla prigione e fu costituito vice Re d'Egitto.
La casta Susanna, invitata a peccare, al pensiero « Dio mi vede! » disse il suo « no » risoluto. I tentatori delusi costruirono una calunnia e la condannarono a morte.
Il Signore volle premiarla e mandò il Profeta Daniele a scoprire la calunnia. Fu-rono condannati gli accusatori di Susanna ed essa fu liberata da quell'infame calunnia, che doveva condurla al martirio.
Problemi importantissimi sono questi de-gli ultimi tempi tanto peccaminosi di scan-dali! Si vive come se Dio non esistesse e quelli che conoscono la divina esistenza, cer-cano di sfuggire il loro sguardo da Dio per non procurarsi preoccupazioni nella libertà della loro condotta traviata.
Tante anime si pascolano a conoscere ed a sapere quello che io abbia fatto e detto a San Giovanni Rotondo; ma non si sanno fermare ad una base ferma e convincente.
Ti raccomando di insistere per fare pro-gredire l'amore ed il bisogno verso quel-l'atto supremo dell'infinito amore che ha prodigato Gesù nel donare tutto se stesso senza limiti alle anime.
Che si senta questa gratitudine verso Gesù Eucaristia e che si metta in pratica! Il Ta-bernacolo è la sorgente della vita; è soste-gno, pace, aiuto, conforto delle anime af-frante.
Si deve andare a Gesù con vera fede e non per abitudine, per dimenticarlo al più presto possibile! Vivere di fede, di quella fede viva che trasporta le anime verso le cose sublimi e non tuffarsi troppo sulla terra!
Il mondo è un passaggio. Si sappia lot-tare per svincolarsi dalle cose fugaci.
Se le anime non si avvicinano spesso al Fuoco Eucaristico, rimangono assiderate, senza slanci, tiepide, disadorne. E che ne riceve Gesù di consolazione da queste ani-me, che non hanno la forza di saper volare al di sopra di tutto il creato?
Si deve vivere assodate nella convinzione pratica per come si deve amare e servire il Signore.
Oh, se le anime conoscessero bene e av-valorassero il grande dono di Dio, rimasto vivente sulla terra, come si vivrebbe diver-samente la vita!
Dal Tabernacolo si attinge ogni tesoro; l'anima si beatifica e vive trasformata in Dio. Senza sentire fame e sete del Dio Vi-vente, si vive una vita vuota, oscura, la quale non riceve alcuno incremento.
Si attribuiscono a me miracoli, profezie, bilocazione, stimmatizzazione, ecc. Ma io non sono stato altro che un indegno stru-mento del Signore. Senza la pioggia caduta dal cielo, la terra non produce che triboli e spine.
In qualche modo Gesù si deve servire di qualche anima per dimostrare al mondo la sua esistenza e la sua onnipotenza. A tante anime il Signore ha donato tante grazie, ma poi se l'è ritirate, perché vuole la corri-spondenza. Il seme deve germogliare; il ter-reno deve essere fertile. Solamente si deve sapere accogliere Dio ché bussa e se non si apre generosamente ad accogliere la sua vi-sita ... passa oltre ... non si ferma a fare la sua dimora; occorre disposizione e questo è dovere; il rimanente lo fa Lui e lo sa fare bene.
L'anima però che cerca e vuole la visita di Dio, si deve appartare dal frastuono del mondo.
Il buon Dio ha trovato me ... solitario e nella preghiera; ha bussato alla porta del mio cuore ed io l'ho accolto, pensando che era doveroso accogliere un Dio che mi ave-va creato.
Amare Dio è il massimo dovere della vita ed io l'ho compreso fin da bambino, come lo comprendono anche adesso tanti bambini non ancora avviziati dal mondo.
Sono le famiglie che tengono la porta chiu-sa alla luce del sole! Sono le famiglie sciu-patrici del tempo attorno al televisore, cir-condate dai loro piccoli! Attendono con ansia le puntate interessanti e non si preoc-cupano dei piccoli che attingono tanto veleno nei loro cuoricini innocenti ... e quin-di il Signore passa!
Questo è il tempo attuale: il passaggio di Dio, senza donargli la libertà di fermarsi! E poi ... povere famiglie, che di una casa formano una stamberga di ribellione!
Io, per grazia di Dio, ho riempito la mia giornata e credo di aver fatto il mio dovere nel donare all'amore tutto ciò che Lui per amore ha donato a me lungo il suo Cal-vario.
Se si sapesse quanto viene centuplicata-mente ricompensato da Dio ogni minimo atto, fatto per amor suo! A tutte quelle mi-gliaia di persone che sono venute a trovarmi a San Giovanni Rotondo, non badando a scomodità e sacrifici, domando:
Avete cambiata la vostra condotta? Quali frutti avete ricavato nell'avvicinare un po-vero servo di Dio? Se foste tutte cambiate, avreste portato la luce nel mondo. I vostri contatti con me hanno portato pochi frutti, altrimenti il mondo non peggiorerebbe sem-pre più!
Pensate: Se il seme sotto terra non muo-re, non prende radice; se l'uomo non muore a tutte le inclinazioni della carne, non può avere vita.
L'uomo e la donna, nel paradiso terrestre, non hanno saputo nè lottare nè vincere la lotta diabolica dell'orgoglio e sono stati vin-ti, caduti nelle zampe di Satana; il loro peccato é caduto su tutta la generazione sino alla fine del mondo e quindi la lotta rivive sempre nell'uomo, perchè prodotta dal pec-cato. Come un padre snaturato, menando una vita scandalosa, perverte con il suo cat-tivo esempio anche i figli, così Adamo ha pervertito il mondo.
Quello che adesso sto annunziando, tu, caro fratello, lo puoi liberamente riferire, poichè è urgente che l'umanità si scuota e si svegli, che non dorma nel pantano della colpa, che riconosca l'onnipotenza di Dio, tre volte Santo, e che dal suo cuore sgorga latte e miele e non livore.
I flagelli se li procura l'uomo con le sue manifestazioni di ribellione contro l'Altissimo Dio. L'uomo, abbandonato a se stesso da Dio, si avvia verso il baratro di ogni perdizione.
Scrivi anche questo:
Non si comprende abbastanza la grande importanza dell'anima quando deve compa-rire innanzi all'Infinita Maestà di un Dio Giudice.
Anche certi Santi, pur avendo eccelsa santità, hanno per pochi istanti attesa l'en-trata nell'eterna gloria per certe cose che sembrano all'occhio umano dei nonnulla.
Ogni anima deve corrispondere secondo i talenti elargiti dal Signore.
Ti lascio, o fratello, questa eredità: Il Crocifisso, l'Eucaristia, il Cuore Immacolato di Maria e le anime da salvare!